Parole come gocce di pioggia che bagnano le punte delle dita.
Come piccoli spilli, pezzettini di solitudine si arrendono alle mani dure e sapienti di chi li sa usare. Imbastiscono una trama di fantasia ed aspettative.
Non so dove la proiezione della mia volontà diventa pericolosa, ma so che la piccola ferita lasciata dalla tua assenza non è grave come sembrava.
Il vento e la pioggia mancano come manchi tu. Il terreno inaridito e gli alberi impigriti non sapranno contenere la gioia che nascondi dietro ogni parola, dietro ogni gesto.
Il mare lega anche questi momenti in modo indissolubile, la mancanza del mare per me, la costante presenza per te.
Fin dal primo momento ho capito che qualcosa in comune poteva legare due anime così distanti, ma quanto profondamente non l’avevo previsto.
È più forte di quello che pensavo, e mantenere le distanze dalle persone che annullano il mio io a volte aiuta.
Le cicatrici di anni di sottomessa esistenza si riaprono rapidamente se non nascondo ciò di cui ho paura.
Qualcosa è cambiato, qualcosa di potente. Un motore nuovo che era stato dimenticato da tempo. La curiosità della scoperta mi trascina sempre più su.
I ringraziamenti sono doverosi, ma privati. La gratitudine sarà equivalente.
Parole come gocce di pioggia che bagnano le punte delle dita diventano lacrime che bagnano fogli ingialliti dal tempo e dal sole.
Come piccoli spilli, pezzettini di solitudine si arrendono alle mani morbide e leggere di chi li sa usare per riparare la trama della fantasia e delle aspettative.
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