Mi manca l’eccitazione del momento in cui diventa necessario mostrare la propria lama.
Mi mancano i momenti in cui studi i movimenti, la lunghezza dei passi, delle braccia, del respiro.
Mi manca la precisione del primo affondo.
Mi manca la sensazione di trafiggere con una lama.
Mi manca il suono del filo che si consuma contro un altra lama.
Mi manca la sensazione del taglio. Penetrare un tessuto così morbido come la pelle, e la carne sotto i essa. Lo schianto contro un osso.
MI manca la sensazione dell’elsa contro il pollice.
Mi manca la soddisfazione del rinfodero.
Mi manca la compassione della vittoria.
E mi mancheranno ancora per molto.
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